Ospedale di Caserta, cardiochirurgia avveniristica innovativo trattamento endoprotesico dell’arco aortico
È stato eseguito con successo, nell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, un intervento innovativo cardiochirurgico, di impianto di endoprotesi di ultima generazione a livello dell’arco aortico.
La delicata e complessa procedura ha interessato un paziente di 72 anni, trasferito nel nosocomio casertano da un altro ospedale con diagnosi di pseudoaneurisma dell’arco aortico ad alto rischio di rottura.“Per la presenza di altre comorbidità, trattandosi di un uomo già sottoposto in passato a operazione di bypass aortocoronarico, l’intervento chirurgico è stato considerato a rischio proibitivo -spiega il direttore dell’Unità operativa di Cardiochirurgia, Andrea Montalto. Abbiamo pertanto valutato l’opzione alternativa di procedere all’impianto dell’endoprotesi chiamata Nexus, una metodica nuovissima che richiede un approccio multidisciplinare. Il paziente è stato innanzitutto sottoposto a un intervento chirurgico vascolare preparatorio e poi alla procedura di impianto dell’endoprotesi, che ha consentito di rivestire e proteggere l’intero arco aortico, garantendo la perfusione cerebrale mediante una branca accessoria posizionata a livello del tronco arterioso brachiocefalico”.
Il paziente, dopo una breve degenza post operatoria nella Terapia Intensiva del Dipartimento Cardiovascolare, è stato ricoverato nel reparto di Cardiochirurgia, dove sta avendo un decorso regolare e sereno.L’operazione effettuata conferma l’impegno dell’AORN di Caserta nell’offrire ai malati cardiaci, che necessitano di soluzione chirurgica, la migliore risposta terapeutica possibile, impiegando le procedure più innovative e avanguardistiche esistenti nel settore. “L’acquisizione di competenze in tecnologie avanzate -sottolinea il dott. Montalto- ci permette di estendere l’opzione chirurgica a pazienti che diversamente non avrebbero possibilità di essere trattati e curati”.
L’intervento è stato il risultato della collaborazione sinergica e multidisciplinare tra le Unità operative di cardiochirurgia (Andrea Montalto e Rosario Gregorio), Chirurgia vascolare (Eugenio Martelli e Andrea Patricelli, Cardiologia interventistica (Alfonso Alfieri), Anestesia e Rianimazione (Carmela Marsicano).