Secchezza oculare in vertiginoso aumento, allarme anche per i bambini: “Troppe ore al monitor”
A Napoli il Congresso nazionale con 600 esperti e oltre 150 relatori. Simonelli (Università Vanvitelli): “Con Telethon ricerca per correggere difetti genetici”
NAPOLI, 17 maggio 2024. Da Napoli parte l’allarme sulla moderna emergenza in campo oculistico, quella della secchezza oculare (Dry Eye), che riguarda già oltre dieci milioni di pazienti in Italia e che, a causa dell’uso eccessivo di pc, tablet e smartphone, vede un preoccupante aumento dei pazienti anche in età pediatrica. Se ne è discusso al Congresso “Napoli 2024: Cataratta, Refrattiva e Superficie oculare – Come migliorare la qualità della vita delle persone”, in programma presso il centro congressi dell’Hotel Royal Continental. Per due giorni Napoli è la capitale dell’oculistica, grazie al congresso organizzato dal professore Vincenzo Orfeo, direttore Unità operativa di Oculistica della Clinica Mediterranea di Napoli, che ha portato in città oltre 600 esperti e 155 relatori, tra lezioni, letture magistrali e Wet Lab per sperimentare operazioni innovative.
Sempre da Napoli, in particolare dal Tigem di Pozzuoli, arrivano inoltre importanti novità grazie alla ricerca, che presto permetterà la cura delle distrofie retiniche ereditarie e di altre patologie rare. Il congresso ha ospitato la chiusura del progetto della Fondazione OneSight gruppo Essilor-Luxottica, che per due mesi ha previsto l’impegno di oculisti a Scampia: visitati gratuitamente oltre mille pazienti e donati centinaia di occhiali insieme ad Airo onlus, che da anni è anche in Africa, impegnata accanto alle popolazioni più svantaggiate di Madagascar, Ghana e Tanzania.
“Due giorni di grande importanza con i maggiori esperti di settore”, sottolinea Vincenzo Orfeo. “L’appello ai cittadini è quello di fare prevenzione, con le visite mediche preventive si possono evitare grandi problemi. La secchezza oculare è un’alterazione della superficie oculare per la carenza di lacrimazione dovuta all’eccessiva esposizione a computer, tablet e smartphone, che riguarda sempre più pazienti adulti videoterminalisti ma anche presente ed in incremento in età pediatrica. Bisogna modificare più possibile le abitudini dei bambini, perché stiamo creando una generazione di potenziali futuri malati”.
Francesca Simonelli, ordinario di Malattie dell’apparato visivo presso l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, ha affrontato il tema della ricerca in ambito oculistico: “Siamo impegnati da anni nella ricerca di cure di malattie rare, le distrofie retiniche ereditarie genetiche, che colpisce alla nascita o nei primi anni di vita, rendendo ciechi e senza cure. Oggi una terapia genica corregge il difetto genetico che determina la malattia, abbiamo già curato 30 persone, bambini ed adulti, con una casistica che è la più ampia in Europa ed è molto incoraggiante. Inoltre, stiamo per partire con la cura di un’altra malattia genetica, in collaborazione con Fondazione Telethon e Tigem di Pozzuoli, che comporta la sordità e la cecità. Proprio a Napoli siamo molto vicini a trattare il primo paziente al mondo”.
Andrea Rendina, segretario generale Fondazione OneSight gruppo Essilor-Luxottica, ha illustrato il progetto “Vedere meglio, vivere meglio, tutti”: “Due mesi a Scampia, insieme all’Università Federico II di Napoli e Airo onlus, per creare una vera e propria rete solidale, ospitata dalla parrocchia Don Guanella. Per otto settimane con oculisti e ottici abbiamo offerto gratuitamente visite oculistiche, oltre mille in totale, e donato occhiali a chi ne aveva bisogno”.
Infine, Valerio Orfeo, coordinatore della Onlus ETS, ha presentato le iniziative di Airo (Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica), da vent’anni impegnata in missioni in Africa. “Con aziende e specialisti abbiamo creato un ponte con gli ospedali di Madagascar, Ghana e Tanzania. In quei Paesi ci sono condizioni estreme, spesso i medici sono assenti e un paio di occhiali costa due stipendi e mezzo. Con il nostro progetto diamo una possibilità di cura attraverso le donazioni”.