Sanità campana secondo De Luca: la summa del suo pensiero tratto da occasioni pubbliche in quindici punti.

La premessa è l’omaggio a Gabriella Fabborcini, molto nota, docente di Dermatologia recentemente scomparsa per un tumore: la lodo per il coraggio, la determinazione che ha messo in tutto compresa la sua malattia.

1) La Professione medica, situazione contraddittoria, mai avuto tanto bisogno di personale sanitario e mai avuto tanta incertezza sul destino del Ssn pubblico con una drammatica carenza di camici bianchi su cui il governo ha messo pannicielli caldi mentre le regioni come la Campania ancora sottoposta a vincoli di spesa fa fatica ad organizzare i turni nei Ps e ogni giorno vanno via 10 medici dal Sistema sanitario in Italia per clima difficile, aggressioni, carichi di lavoro, sistema formativo e retributivo indegno di un sistema civile unica categoria del pubblico impiego per la quale le risorse per i rinnovi contrattuali non sono stanziate a parte ma sottratti al fondo sanitario nazionale e mentre l’Italia destina una percentuale del Pil di poco sopra la soglia del 6% contro 8% della Francia e 9,7% della Germania. Se volessimo destinare gli stessi soldi di Francia e Germania dovremmo aggiungere al fondo Sanitario rispettivamente 20 e 40 mld
2) Occorre cambiare il sitema di accesso alla professione garantendo un ridotto numero di anni per la specializzazione e remunerando i giovani medici come medici e non come studenti.
3) A fronte delle carenze al Nord il 47% dei cittadini ha un’assicurazione sanitaria qui al Sud il 7%.
4) Difesa della Sanità pubblica: vanno bene i privati convenzionati ma quando la Sanità pubblica investe. E dunque solo con un ruolo ancillare non sostitutivo
5) Pnrr: In Campania 172 Case di comunità, 62 ospedali e 18 Centrali territoriali. Li stiamo realizzando. Ad aprile scorso abbiamo completato tutti i progetti e bandi di gara ma da un anno e mezzo ho posto nella Conferenza delle Regioni il tema del personale. Ossia quale personale metterci dentro ma nessuno ha mai risposto. Né i Medici di medicina generale hanno intenzione di andarci. E il capo di gabinetto del ministero dell’Economia ha detto che non c’è un euro per il personale di queste strutture.
6) Riequilibrio delle risorse assegnate: nonostante nel 2023 ne arrivano di più siamo sempre ultimi in Italia e 40 euro in meno procapite rispetto alla media
7) Le difficoltà affrontate durante il Covid con così poco personale sono una punta di merito per la Campania. Il fatto che questa regione abbia retto per la prudenza adottata sul piano della prevenzione non ci ha risparmiato contestazioni anche becere per le chiusure di svuole ecc.
8) Adozione recente del Fascicolo sanitario elettronico e del Cup unico regionale. L’esigenza è governare le liste di attesa. I ritardi sui Lea da recuperare sono solo per gli screening oncologici, parti cesarei, interventi rapidi per fratture di femore. Ritardi causati comunque sempre, all’origine, dalle note carenze di personale
9) Nel governo fiducia non ne ho nessuna. “E’ Un circo equestre. Continueremo a combattere fino all’ultimo euro che avremo”.

10) Case e ospedali di Comunità: cosa dobbiamo metterci dentro? Nessuno lo sa. Al ministero non hanno risposto e alla fine il capo di gabinetto dell’Economia ha ammesso che le risorse per il personale non ci sono. E’ sconcertante non sto forzando. Nessuno dice dove sta il personale e dove sono le risorse per pagarlo. Ci hanno detto che si farà un accordo con I Mmg per 18 ore la settimana. Un medico di famiglia non ci va. Non c’è niente per case e ospedali di Comunità ma comunque ci siamo impegnati a completare entro aprile il piano a fare questi progetti affinché non ci venissero a dire che “non siamo buoni”.
11) Due anni fa un ministro della Salute ci raccontava che eravamo al 7 per cento sul Pil per gli investimenti per la Sanità pubblica. Una grande truffa. Due anni di inflazione spaventosa e siamo già a poco più del 6% mentre la Francia è all’8% e la Germani al 9,7% del Pil e se volessimo assumere lo stesso livello di impegno finanziario della Francia avremmo bisogno di 20 miliardi in più per la Francia, 40 in più per essere a livello della Germania.
12) Il personale manca soprattutto nelle prime linee salvavita. Siamo stati costretti a chiudere i Ps in cui non si riescono a coprire i turni e abbiamo dovuto obbligare i medici di altri reparti e specialità a prestare ore in prima linea. Così anche gli specialisti di altre specialità se ne vanno in altri lidi. Nessuno ragiona seriamente su questo nodo. Oltre a impiegare i medici delle scuole di specializzazione non possiamo fre. Possiamo accelerare i tempi e retribuirli meglio. Bisogna mandare i giovani nei reparti sguarniti pagandoli da medici e non da studenti.
13) Il sistema sanitario italiano è diventato un sistema misto pubblico privato. Oltre ai 133 mld del fondo sanitario nazionale ce ne sono altri 40 di spesa privata di cui solo il 17-18% intermediata dal sistema assicurativo. Al Sud si arriva al 7 % ma la Sanità pubblica è il principale servizio di civiltà per i cittadini soprattutto del sud dove si vive meno e ci si ammala di più e dove c’è la più alta deprivazione sociale. In Campania abbiamo il primato primato nazionale di diabete infantile e una aspettativa di vita di due anni inferiore. Questo il segnale della fatica di andare avanti. Se non ci sono risorse in famiglia non ti fai la prevenzione e al distretto dove assicuriamo accessi diretti senza prenotazione senza costi neppure ci acosti?
14) Siamo in pareggio di bilancio dal 2013 e ancora sottoposti ai tetti di spesa per il personale con il più basso tasso di personale sanitario per 10 mila abitanti, il più basso tasso di posti letto per abitanti, la più bassa quota procapite per la sanità per abitante ma dal 1009, quando le Asl non avevano i fondi per pagare il personale oggi pagano i fornitori di beni e servizi a 20 giorni, il migliore dato d’Italia secondo Farmindustria. Siamo usciti dal commissariamento nel dicembre del 2019 ma un mese dopo è scoppiata l’epidemia Covid.
15) Durante la pandemia abbiamo avuto la più bassa letalità d’Europa. Abbiamo retto meglio degli altri nonostante la più alta densità abitativa. Abbiamo chiuso quando dovevamo chiudere. Ci siamo assunti la responsabilità di chiudere i reparti, non abbiamo avuto i morti per terra. Abbiamo raddoppiato e triplicato i 120 posti di Terapia intensiva e le mascherine ce le siamo procurate non vi dico come. Abbiamo istituito le zone rosse quando dovevamo chiudere nonostante le previsioni di ristoranti e albergatori. Ma c’erano i morti. La prima cosa era salvare la vita. A Roma chi oggi governa e parla organizzava le manifestazioni dei No vax. Era una guerra ma la gente ha memoria corta. A maggio 2020 abiamo deciso di vaccinare tutti e non secondo età. Scuole, non era facile chiudere ma quando dalle Asl arrivavano le notizie di 15 alunni, 30, 45 bambini con il Covid di cosa ci dovevamo preoccupare. Per questo abbiamo chiuso le scuole. Alla fine o decidi o non decidi. O prevale il dato sanitario o ti fai travolgere. Poi la guerra per i vaccini, combattere con le unghie e con i denti. A giugno 2021 avevamo 200 mila vaccini in meno del Lazio. A febbraio del 2021 ci hanno detto mandiamo i vaccini alle regioni con la popolazione più anziana ma con l’impegno che a maggio avrebbero riequilibrato le assegnazioni e quando è iniziato l’anno scolastico a settembre dovevamo invertire il principio perché avevamo più bambini a rischio. Un vaccino ogni cittadino. Una testa un vaccino. Tutti hanno tradito questo principio. Ad Ariano abbiamo bloccato tutto, fatto 13 mila prelievi di sangue, tamponi a tappeto, salvato quella città,
Anche a Napoli nonostante la guerra in strada quando abbiamo chiuso e poii Le feste di laurea.
16) Viaggi della speranza e liste di attesa. Non si emigra per l’alta specialità ma per prestazioni di media complessità e anche perché l’impianto è che il sud debba finanziarie la sanità del nord.
17) La Camorra, il San Giovanni Bosco: ci hanno minacciato, bruciato le macchine. Trovavamo una sbarra davanti al cortile. Nella Hall il gestore del Bar diceva che lui doveva campare. Quando arrivavano al Ps gli sparati si sedevano davanti all’ambulatorio a porte aperte per evitare che poi fosse ucciso. Potevano girare la testa. E da allora è una guerra per imporre criteri di rigore. Si lavora e si fa il proprio dovere. Ma solo le persone per bene hanno risposto. Qualcuno ricorda le formiche al San Paolo e al San Giovanni Bosco a dicembre con la neve?
18) La ricerca: in Campania abbiamo finanziato un progetto di ricerca sul cancro per 100 milione di euro e ora lo abbiamo rifinanziato. Sostenuto la ricerca per un vaccino contro il cancro. E Ci stiamo lavorando. Abbiamo trattenuto eccellenze come Paolo Ascierto, rifondato Il Pascale, siamo i primi per il Fascicolo sanitario elettronico primi. Quando si parla di Sanità campana dovete valutare con la vostra coscienza. Non vi preoccupate di quello che c’è intorno a voi. I medici, gli infermieri, gli operatori sono eroi che danno un senso alla loro vita e professione. La più bella del mondo. Contiamo sul loro entusiasmo, sul loro sostegno. Perché finché ci sarà farò di tutto per migliorare la lorocondizione economica e lavorativa.