Sei i suicidi in Campania dall’inizio dell’anno, di cui tre a Poggioreale, uno a Secondigliano, uno a Carinola e uno ad Ariano Irpino. Dati forniti da Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, a margine della presentazione del dossier “Morire di carcere” che tocca anche il decreto-legge del Governo sulle carceri, illustrato nella sede del Consiglio della Regione Campania. «I rimedi proposti dal Governo per l’umanizzazione delle carceri appaiono insufficienti – ha aggiunto il garante – Utilizzano il decreto d’urgenza ma il contenuto delle norme non è applicato immediatamente: dal 5 luglio al 5 settembre l’unica norma applicabile è quella sull’aumento delle telefonate».
“Per prevenire suicidi e atti di autolesionismo occorre contrastare il sovraffollamento, rafforzare la presenza di psicologi ma anche migliorare le prestazioni sanitarie, le attività educative e ricreative e favorire l’adozione di misure alternative alla detenzione come l’affidamento in prova o la detenzione domiciliare». «Affronteremo il problema dell’assistenza sanitaria nelle carceri per dare vita a una giornata di lavoro che, partendo dai dati raccolti dal garante, possa tradursi in iniziative nei confronti del Governo, affinché intervenga per contrastare il sovraffollamento, adottare misure alternative al carcere e per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti» ha detto il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero. Per jl garante del Comune di Napoli don Tonino Palmese «occorre puntare su un’azione di vera umanizzazione delle carceri e su percorsi alternativi alla detenzione, anche favorendo un coinvolgimento più diretto della magistratura di sorveglianza, affinché le situazioni dei detenuti vengano affrontate non solo per via documentale ma in presenza tenendo presenti le loro esigenze».