La tempistica scelta nell’esecuzione della vaccinazione può migliorare l’immunità dei pazienti contro le infezioni da varicella e COVID-19
I ritmi circadiani sono oscillazioni giornaliere nella funzione biologica che consentono agli organismi di allineare la loro fisiologia al ciclo giorno-notte (1). Questi ritmi dipendono da un orologio molecolare codificato geneticamente che regola l’espressione genica e organizza le funzioni cellulari in cicli giornalieri (1). Tra le varie attività organizzate dal sistema circadiano vi sono diversi processi immunitari di base, tra cui la risposta infiammatoria innata, la migrazione cellulare dal midollo osseo, il passaggio di leucociti verso organi e linfonodi e le risposte all’antigene delle cellule T (2).
La tempistica circadiana della vaccinazione è stata oggetto di una revisione sistematica di 23 studi (3). I risultati hanno evidenziato che, mentre alcuni studi riportavano un effetto rispetto al momento ottimale della giornata per la vaccinazione, complessivamente non emergeva che la somministrazione di vaccini in diversi momenti della giornata potesse influenzare gli esiti immunitari (3). La generalizzazione dei risultati è stata difficile per la loro eterogeneità, senza poter escludere un effetto complessivo e un potenziale beneficio clinico della vaccinazione in diversi momenti della giornata.
Il termine crono-vaccinazione identifica la cronoterapia applicata al contesto dei vaccini, considerando le prove emergenti che suggeriscono di adattare l’ora del giorno della vaccinazione per allinearla alla fase circadiana ottimale, allo scopo di massimizzare l’immunogenicità del vaccino (4).
Crono-vaccinazione per COVID-19
L’analisi dei dati relativi a una coorte di circa 1 milione e mezzo di pazienti arruolati presso il Maccabi Healthcare Services israeliano (5) ha permesso di fare una stima su quanto la tempistica dell’immunizzazione contro COVID-19 fosse correlata all’efficacia clinica e ha evidenziato i seguenti risultati:
Le infezioni breakthrough da COVID-19 differivano in base all’orario della vaccinazione, con i tassi più bassi associati alla tarda mattinata o al primo pomeriggio e i tassi più alti associati alla vaccinazione serale.
Il momento della vaccinazione è rimasto significativo dopo aggiustamento per età, sesso e comorbilità del paziente.
I risultati sono stati coerenti sia nei pazienti che hanno ricevuto la serie basale a 2 dosi sia in coloro hanno ricevuto dosi di richiamo.
La relazione tra il momento dell’immunizzazione COVID-19 e le infezioni breakthrough è stata sinusoidale, in coerenza con un ritmo biologico che ha modificato l’efficacia del vaccino dell’8,6%-25%.
I benefici della vaccinazione diurna si sono concentrati nei pazienti più giovani (<20 anni) e più anziani (>50 anni).
Questo studio, condotto durante una campagna di vaccinazione di massa in un contesto di pandemia, consente una “stima di fondo” nel mondo reale della protezione clinica offerta dal momento ottimale della vaccinazione COVID-19.
Crono-vaccinazione varicella
Analogamente a quanto fatto in uno scenario di pandemia da COVID-19, uno studio ha cercato di valutare l’associazione tra l’ora del giorno della vaccinazione e l’efficacia del vaccino contro la varicella utilizzando i big data da un programma nazionale di vaccinazione infantile (6). L’analisi ha stimato in 251.141 bambini di età <6 anni se e quale fosse l’associazione tra l’ora della vaccinazione e infezioni breakthrough di varicella.
Nel complesso, i bambini hanno avuto un tasso di infezione da varicella dell’1,8% (4.501/251.141) dopo 1 dose di immunizzazione contro la varicella, simile a tassi riscontrati in altre indagini retrospettive (2,1%-1,56%).
I bambini vaccinati tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio hanno avuto infezioni intercorrenti meno frequenti rispetto ai bambini vaccinati al mattino (HR 0,88, IC al 95% 0,82-0,95, P < 0,001), mentre i bambini vaccinati la sera hanno avuto tassi di infezioni intercorrenti più elevati (HR 1,41, IC al 95% 1,32-1,52, P < 0,001).
La differenza di efficacia in base all’ora del giorno della vaccinazione è rimasta significativa dopo la stratificazione in base a sesso, etnia, stato di immunodeficienza e obesità.
Rispetto alle vaccinazioni eseguite tra le 8:00 e le 9:59, l’HR per le infezioni breakthrough oscillava secondo uno schema sinusoidale, con il rischio più basso offerto dagli orari di vaccinazione dalla tarda mattinata al primo pomeriggio e il rischio più alto associato agli orari di vaccinazione serali.
Il profilo sinusoidale di questo effetto suggerisce un ritmo diurno nell’efficacia del vaccino contro la varicella basato sul momento della somministrazione.
Punti di attenzione per la pratica
La correlazione tra il momento della vaccinazione e il rischio di infezione ha mostrato un andamento sinusoidale, indicando un ritmo biologico diurno nell’efficacia del vaccino, sia per COVID-19 (5) che per la varicella (6).
Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare i ritmi circadiani nelle strategie di vaccinazione e mettono in evidenza come sia possibile migliorare l’efficacia del vaccino somministrandolo in orari biologicamente ottimali della giornata.
La dimostrazione dell’efficacia della tempistica della vaccinazione in diversi contesti di vaccinazione (COVID-19 e varicella) rafforza l’ipotesi e la generalizzabilità di questi risultati.