Glaucoma acuto, a Pozzuoli esperti da tutta Italia per studiare i casi più complessi e migliorare la capacità di fare diagnosi e intervenire. Mario Sbordone (Santa Maria delle Grazie): «Un problema che richiede un approccio di emergenza e del quale si parla poco».

Un dolore improvviso e lancinante a un occhio e la vista annebbiata. Sono i sintomi del glaucoma acuto, «tema del quale si parla poco e sul quale, invece, è essenziale formare gli specialisti», spiega il dottor Mario Sbordone (direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli). «A differenza del glaucoma cronico, che si sviluppa lentamente e – spesso – se non si fa prevenzione, passa inosservato fino a stadi avanzati, il glaucoma acuto arriva all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno». A causare il problema è l’aumento brusco della pressione intraoculare, che si verifica quando il liquido all’interno dell’occhio (l’umore acqueo) non riesce più a defluire correttamente. Il risultato? Un dolore fortissimo, l’occhio arrossato, la visione che si fa sempre più sfocata e la comparsa della sensazione di vedere aloni colorati attorno alle luci. In alcuni casi, il malessere è così intenso da causare nausea e vomito.

Proprio per aiutare gli specialisti a riconoscere e trattare i casi di glaucoma acuto, il dottor Sbordone ha riunito a Pozzuoli i maggiori esperti nella diagnosi e nel trattamento del glaucoma da tutta Italia. Il meeting (ospitato all’Hotel gli Dei) ha previsto, tra l’altro, sessioni di chirurgia “re-live”, durante le quali i casi più complessi ed emblematici sono stati discussi e analizzati in dettaglio. Sotto esame anche le tecniche di diagnostica, da quelle tradizionali a quelle hi-tech.
Il dottor Sbordone spiega che esistono ragioni anatomiche alla base delle forme acute di glaucoma. In particolare, è coinvolto l’angolo di drenaggio dell’occhio, una zona da cui si dipartono i tubi di scarico che permettono al liquido intraoculare di defluire. «In alcune persone, specialmente in chi ha una conformazione anatomica particolare (come una camera anteriore stretta), questo angolo può chiudersi all’improvviso, bloccando il deflusso del liquido e facendo salire la pressione all’interno dell’occhio in modo rapido e pericoloso».

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di glaucoma acuto. Ad esempio, le persone ipermetropi hanno una maggiore probabilità di avere una conformazione oculare predisposta a questo problema. Anche l’età gioca un ruolo importante: con il passare degli anni, le strutture oculari cambiano e il rischio aumenta. Poi c’è la genetica: se qualcuno in famiglia ha sofferto di glaucoma, è bene prestare ancora più attenzione. Infine, anche l’uso di alcuni farmaci, come quelli che dilatano la pupilla, può scatenare un attacco acuto. «Se ci si trova di fronte a un attacco di glaucoma acuto, la cosa più importante è agire immediatamente. Non è utile aspettare che il dolore passi da solo, né usare farmaci da banco come rimedi fai-da-te. L’oculista può intervenire con terapie farmacologiche per abbassare rapidamente la pressione intraoculare e, una volta stabilizzata la situazione, procedere con un trattamento o un intervento chirurgico». La buona notizia è che, per chi è a rischio, si può giocare d’anticipo. Gli esami oculistici regolari permettono in molti casi di individuare una conformazione dell’occhio predisposta al glaucoma acuto prima che si verifichi un attacco.