Tommasa Maio (Fimmg): «Bene l’avvio simultaneo, ma serve una programmazione di tutte le vaccinazioni degli adulti per raggiungere le coperture indicate dal PNPV»

Per la prima volta in tutta Italia si avrà la partenza simultanea della campagna antinfluenzale e anti Covid. Tuttavia, la mancanza di una programmazione di tutte le vaccinazioni dell’adulto resta un grave problema di sanità pubblica. «Anno dopo anno, siamo costretti a constatare che l’unico indicatore preso in considerazione per le coperture dal Sistema di valutazione della qualità dell’assistenza è quello che riguarda l’antinfluenzale da somministrare ai pazienti over 65, mentre sarebbe indispensabile un monitoraggio complessivo. Non farlo significa sperperare milioni di euro in costi diretti e indiretti, ma anche e soprattutto far precipitare la qualità di vita di decine di migliaia di pazienti», avverte Tommasa Maio (responsabile nazionale Area vaccini Fimmg). Dal congresso nazionale della categoria, in corso a Villasimius (Sardegna), emerge la proposta di avviare subito un confronto per definire un calendario annuale delle campagne vaccinali. L’obiettivo è quello di organizzare il sistema in due momenti chiave: la tradizionale campagna vaccinale autunnale, dedicata alla somministrazione di vaccini contro malattie stagionali come l’influenza, il Covid e il virus respiratorio sinciziale, e una campagna vaccinale da svolgersi a fine primavera, centrata sul recupero delle altre vaccinazioni, quali ad esempio anti Hpv che stenta a decollare o anti pneumococco, antitetanica-difterica-pertosse, anti zoster, rivolta specificamente a pazienti fragili e cronici. Maio evidenzia i vantaggi di questa proposta. «In primo luogo – spiega – i Dipartimenti di Prevenzione potrebbero gestire in modo più efficiente l’approvvigionamento e la distribuzione delle dosi. In secondo luogo, i medici di famiglia avrebbero l’opportunità di gestire campagne vaccinali dedicate a specifiche categorie di pazienti (adolescenti, fragili e cronici) in un periodo meno gravato dai carichi di lavoro tipici dei mesi invernali, garantendo così una prevenzione mirata. Secondo i dati Istat, ogni medico di medicina generale dovrebbe somministrare le dosi primaverili a non più di 40 pazienti. Questo nuovo approccio – conclude Maio – ci permetterebbe di migliorare ulteriormente la copertura vaccinale per i pazienti fragili e cronici, per i quali tutte le vaccinazioni previste dal PNPV sono essenziali». All’appello che si leva da Villasimius si unisce l’iniziativa che vede fianco a fianco Cittadinanzattiva e Fimmg, volta a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di aderire alle vaccinazioni. Nei prossimi mesi partiranno infatti incontri di piazza in 10 regioni italiane in cui Cittadinanzattiva insieme ai medici di medicina generale informeranno i cittadini sui diritti e orienteranno sull’offerta vaccinale prevista.