Anche la Federazione Nazionale Ordini dei Medici, Fnomceo in Piazza Santi Apostoli per portare il suo sostegno
Anelli: “Espressione del disagio dei medici, esasperati da mancanza di risposte”
“Lo sciopero odierno è il frutto dell’esasperazione dei medici, che chiedono da almeno tre anni un’attenzione nei confronti delle Professioni sanitarie”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, alla vigilia dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao- Assomed e Federazione Cimo-Fesmed e dagli infermieri e altri professionisti sanitari del Nursing up, al quale hanno aderito numerose altre sigle e che inizierà alle 00.00 del 20 novembre.
Una delegazione della Fnomceo è presente alla manifestazione in Piazza Santi Apostoli, per esprimere sostegno e solidarietà.
“Già nel 2021 – argomenta Anelli – abbiamo posto il tema alla politica. Era il tempo del PNRR, che aveva investito 15 miliardi sulle strutture e infrastrutture; ma non c’era stata la stessa attenzione verso i professionisti, che pure, con il loro impegno e i loro sacrifici, avevano traghettato il Paese fuori dalla pandemia. Abbiamo parlato di “Questione medica”, proprio perché senza il sostegno dei professionisti sono messi in discussione i servizi, le prestazioni”.
“È quello che accade anche oggi – continua il Presidente Fnomceo – con l’abbandono del Servizio sanitario nazionale da parte dei professionisti, che trovano condizioni di lavoro più favorevoli, per organizzazione prima ancora che per remunerazione, all’estero o nel privato. O che – stremati da burnout, stress professionale, carenze di organico e organizzative, violenze gratuite e inaccettabili, denunce ingiuste – scelgono il prepensionamento o la libera professione”.
“Lo sciopero, le proteste – aggiunge – rappresentano il picco, la punta massima di questa esasperazione, cui non si riesce a trovare una soluzione. Le risorse allocate sulla sanità non sono investite nella maniera migliore, si registrano ritardi nel rinnovo dei contratti, tanto che l’accordo per il contratto 2022 -2024, di fatto già scaduto, non è ancora stato siglato. E questi ritardi si riverberano a loro volta sulle organizzazioni, sull’erogazione dei servizi, andando, in un circolo vizioso, ad alimentare la carenza di personale”.