«Non abbiate paura». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, cita papa Wojtyla per commentare la decisione del governo di impugnare la legge regionale e sul terzo mandato. «Hanno forse paura di De Luca, degli elettori, non abbiate paura, aprite il cuore alla speranza e date la possibilità ai cittadini di decidere da chi essere governati», ha aggiunto in conferenza stampa. 
«Quando si parla del Veneto non si parla del terzo mandato – ha esordito De Luca -. Zaia l’ha già finito senza che nessuno abbia detto nulla. Il problema che pone la Lega è un problema di fondo, è il potere delle regioni. A luglio 2023 la Regione Piemonte ha adottato una legge che prevede che le disposizioni della legge approvata si applichino a decorrere dalla dodicesima legislatura. La legge regionale del Piemonte prevede che il presidente possa fare due mandati dopo l’approvazione della legge: il governo non ha impugnato la legge, così come accaduto in Veneto e nelle Marche. Non abbiamo approvato una legge sul terzo mandato, ma una legge che recepiva il secondo mandato con un elemento di flessibilità. In questo paese la legge è uguale per tutti tranne che per uno, me».

«La decisione del governo è «contra personam» ha proseguito De Luca. «Ha ancora senso la scritta che troviamo nei tribunali, La legge è uguale per tutti? Nel nostro caso la legge non è uguale per tutti. Questo principio costituzionale è stato calpestato», ha aggiunto De Luca.
«Per me non cambia nulla, andiamo avanti. La mia posizione non è cambia di una virgola e non cambierà» ha ribadito il presidente della regione Campania dopo la decisione del Governo di impugnare la legge regionale sul terzo mandato. «Il punto di partenza e di arrivo delle mie decisione non è la carriera romana ma sono le nostre famiglie, la povera gente e i problemi concreti», ha aggiunto.

«Ho la sensazione che finirà come sulla legge sull’autonomia che è stata smantellata» ha detto De Luca, ribadendo che andrà avanti dopo la decisione del Governo di impugnare la legge sul terzo mandato. «Da un lato c’è la legge politicante e dall’altro ci siamo noi», ha concluso.